Maurizio Mosetti è nato a Paliano (FR) il nove giugno di un anno del
secolo scorso.
Nasce in una casetta di campagna nella frazione di San Procolo che
suo nonno Riccardo detto “jo’ sacrestano” usava mettere a
disposizione dei frati passionisti di Santa Maria di Pugliano per la
santa messa della domenica mattina. Essendo il pupo Maurizio nato di
giovedì, non può' godere appieno della semi-sacralità del luogo…
...quando frequenta la scuola media dimostra
una certa predisposizione per il disegno artistico. Dal momento che
in famiglia c'era un cugino geometra discretamente affermato, i suoi
genitori, Alba e Attilio, pensando di fare il bene del loro figliolo, lo iscrivono
all'Istituto Tecnico per Geometri di Anagni. Dopo un controverso
percorso di studi, si fa per dire, si diploma portando agli esami
di maturità... lettere. A diciotto anni inizia a fare teatro in un
circolo culturale. Con un gruppo di amici, come lui giovani e
sognatori, forma una compagnia teatrale studentesca "sperimentale".
Poi, un giorno conosce il regista-pittore-scultore argentino Silvio
Benedetto, il quale, dopo averlo visto all'opera, gli propone di
partire con lui per Monterosso, dove partecipa alla seconda edizione
del Festival Internazionale di Teatro nelle Cinque Terre. Inizia
così a fare il mestiere dell'artista con tanto di contributi ENPALS.
...in un'estate del 1977, mentre aiutava suo
nonno Riccardo, austero e saggio contadino, a dare il verderame alle
viti...
Descrizione d'ambiente: nonno e nipote, soli,
in mezzo ai filari, in alto un bellissimo cielo azzurro. Unici
rumori di scena: le pompe a mano dell'acqua ramata e il frinire
delle cicale. D'un tratto il nonno si ferma, fissa negli occhi il nipote e
dice: "ma tu... che va' ficènno 'ngiro 'sti mmàscheri?... Tu si
geometro!!!" Qualcuno in famiglia gli aveva riferito che suo nipote aveva
cominciato ad andare in giro per l'Italia a fare l'attore, cioè "a ffà i mmàscheri", che in dialetto palianese, ciociaria del nord,
significa, più o meno, fare lo scemo. C'è da dire, per giustificare
lo "scetticismo" del nonno, che il geometra, nelle campagne, veniva
e viene ancora considerato un'autorità assoluta, poiché è colui che
ha il potere di tracciare i confini dei terreni. Potere di vita o di
morte!!!
...parte per il servizio di leva, proprio il
giorno dei funerali di suo nonno Riccardo. Fa il militare a Milano
nel Reggimento Artiglieria a Cavallo. Grazie al fatto che il suo
comandante era stato un allievo dell'Accademia d'Arte Drammatica
Silvio D'Amico, ottiene la sua amicizia e gode di molte libertà.
Milano è bella e lui vive intensamente la città artistica. Da
spettatore interessato frequenta il Piccolo Teatro, la Scala, la
Palazzina Liberty occupata da Dario Fo e la sua compagnia, e tanto
altro. Insomma, l'anno del servizio militare non è stato inutile,
almeno per lui.
...e poi, e poi, e poi... >sito
personale
...a
un certo punto della sua vita decide di scrivere la propria epigrafe:
"Qui
riposa (chi lo sa?) un uomo, un artista, nato sotto una fortunata
congiuntivite astrale".
"Nasciamo tutti quanti matti. Qualcuno lo rimane".
Samuel Beckett
(1906-1989)
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