Delitti “diletti”… attori perfetti

Confessioni di assassini a teatro, ma con un tocco cinematografico. Sono sempre ad effetto e in uno stile particolare gli spettacoli di Maurizio Mosetti, attore da oltre venti anni e con diversi lavori alle spalle tra teatro e cinema.
E in questo caso regista di Delitti “diletti”, rappresentazione comico-grottesca tratta dai “Delitti Esemplari" di Max Aub, andata in scena venerdì sera.
Ventiquattro gli allievi-attori del Laboratorio teatrale dell’Associazione culturale “Capriccio Stravagante” - presieduta da Pier Paolo Peperoni - che si sono alternati sul palco, ognuno con una storia di delitto personale da raccontare.
Tutti assassini per qualche minuto, pronti a confessare le loro “colpe’ davanti ad una telecamera, che poi proiettava l’immagine del volto inquieto su un grande telo bianco posto come sfondo. Un impatto curioso e divertente per il pubblico, sicuramente non abituato a certi effetti, ma a giudicare dagli applausi che si sono sciolti nel corso della serata, lo spettacolo deve essere piaciuto e molto proprio per la sua diversità. Ogni attore ha cucito su di sé il personaggio interpretato, aggiungendo alla storia narrata parte del proprio carattere, e così ne è venuto fuori un effetto realistico sorprendente.
«Tutti gli allievi - ha spiegato Maurizio Mosetti - hanno avuto libertà di
interpretazione e di scelta; ho cercato di portarli a dei  personaggio che in fondo gli assomigliassero. In questo tipo di spettacolo ognuno di loro è protagonista, ha sul palco il proprio momento, ma sono comunque tutti in armonia, c’è coesione di gruppo, affiatamento, e non potrebbe essere diversamente per la buona riuscita di uno spettacolo». Mosetti ha portato al teatro Vittorio Veneto (di Colleferro) un qualcosa di diverso dalle commedie o dai classici, una scelta ben ponderata ma anche rischiosa.
«Il teatro non ha regole, anzi sul palco ci deve essere uno stravolgimento delle regole». E lui le ha stravolte, portando sul palco l’occhio della telecamera come un occhio dell’anima. gli attori con il loro fare grottesco e folle, tra una risata del pubblico e un pensiero alla realtà scottante, alle confessioni nelle carceri degli assassini, quelli veri.

Gianna De Santis  “Ciociaria oggi”