I SONETTI DI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

426 (427). UN INDOVINARELLO

Sori dottori, chi ssa ddimme prima
Come se chiama chi ggoverna er monno?
Cuello che mmanna tanta ggente in cima,
Cuello che mmanna tanta ggente in fonno?

Er Papa? er Re? De cazzi, io ve risponno:
Sete cojjoni, e vve lo dico in rima.
Er pelo e er priffe è cquer che ppiù sse stima
Pe cquanto è llargo e llongo er mappamonno.

Er priffe e 'r pelo sò ddu' cose uguale,
Der pelo e 'r priffe sò ttutti l'inchini,
P'er priffe e 'r pelo se fa er bene e 'r male.

E una cosa dell'antra è tanta amica
Cuanto la fica tira li cudrini,
E li cudrini tireno la fica.

Terni, 8 novembre 1832               Der medemo

Testo ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole

La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato 1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo