I SONETTI DI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

1276 (1257). LI DILITTI D'OGGIGGIORNO

Don Marco fu cconvinto d'adurterio,
E er Papa l'assorvé ccome innoscente.
Diede in culo a li fijji de Saverio,
E er Papa disse: "Nun è vvero ggnente."

Ha ffatto stocchi, furti, e un diavolèrio
De fede farze contro tante ggente,
E er Papa se n'è usscito serio serio:
"Nun ci vojjamo crede un accidente."

Arfine jjeri pe vvoler divino
Una spia je soffiò ste du' parole:
"Santo Padre, don Marco è ggiacubbino."

E er Zanto Padre, in ner momento istesso,
Sentennose toccà ddove je dole,
Lo condannò da lui senza proscesso.

4 giugno 1834

Testo ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole

La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato 1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo