I SONETTI DI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

687 (689). LE CARTE IN REGOLA

Disceva er Papa a cchi jje stava intorno:
"Ah ffijji, fijji mii, fijji mii cari,
Me pare ar fine ch'è arrivato er giorno
Che smorzamo li moccoli a l'artari.

Ggià stanno pe arrivà li Carbonari
Pe ccòscese da loro er pane ar forno.
Dunque addio, fijji mii, fijji mii rari:
Io scappo; e appena che vvò Iddio, ritorno.

Cqua le mi' carte. Questo è 'r passaporto:
Cuesto è 'r carteggio co Ddio bbenedetto:
Cuesta è la fede der Papato corto.

Cuella der bon costume? È in carta bbianca.
Cuella der mi' bbattesimo? Sta in Ghetto.
Cuella de stato libbero? Ciamanca."

Roma, 29 dicembre 1832               Der medemo

Testo ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole

La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato 1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo