I SONETTI DI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

468 (468). LA SSCERTA

Sta accusì. La padrona cor padrone,
Volenno marità la padroncina
Je portonno davanti una matina,
Pe sscejje, du' bbravissime perzone.

Un de li dua aveva una ventina
D'anni, e ddu' spalle peggio de Sanzone;
E ll'antro lo disceveno un riccone,
Ma aveva un po' la testa scennerina.

Subbito er giuvenotto de cuer paro
Se fesce avanti a ddì: "Sora Luscìa,
Chi vvolete de noi? parlate chiaro."

"Pe ddilla, me piascete voi e llui,"
Rispose la zitella; "e ppijjerìa
Er ciscio vostro e li quadrini sui."

Roma, 21 novembre 1832

Testo ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole

La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato 1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo