I SONETTI DI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

595 (595). ER CONFESSORE

Padre... - Dite il confiteor. - L'ho ddetto. -
L'atto di contrizione? - Ggià l'ho ffatto. -
Avanti dunque. - Ho ddetto cazzo-matto
A mmi' marito, e jj'ho arzato un grossetto. -

Poi? - Pe una pila che mme róppe er gatto
Je disse for de mé: "Ssi' mmaledetto";
E è ccratura de Ddio! - C'è altro? - Tratto
Un giuvenotto e cce sò ita a lletto. -

E llì ccosa è ssuccesso? - Un po' de tutto. -
Cioè? Sempre, m'immagino, pel dritto. -
Puro a rriverzo... - Oh che peccato brutto!

Dunque, in causa di questo giovanotto,
Tornate, figlia, con cuore trafitto,
Domani, a casa mia, verso le otto.

Roma, 11 dicembre 1832                 Der medemo

Testo ipertestualizzato completo di liste e concordanze delle parole

La numerazione dei sonetti è quella seguita da Roberto Vighi
(Giuseppe Gioachino Belli Poesie Romanesche - Libreria dello Stato 1988-1993).
La numerazione tra parentesi fa riferimento all'edizione Vigolo

Ascolta il sonetto interpretato da Maurizio Mosetti